My Destinies

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    Cazzo... Mi ha sparato in testa. La cosa mi mette a disagio

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    Forse questa è la volta buona, forse no, fatto sta che questa è la mia perla. Una delle ff da me scritte che più mi piacciono: My Destinies, una specie di autobiografia in chiave fantasy. Il linguaggio della ff è molto esplicito, quindi non fate le checche isteriche ed apprezzate. La cosa che più mi piace di questa ff è che i primi capitoli li scrissi alcuni anni fa, quindi si nota anche la mia crescita a livello di scrittura. Adesso basta con questi cazzo di prologhi e leggete.

    Capitolo 1
    Una cattiva nottata
    Sono le quattro. Dovevo tornare a casa più di tre ore fa, ora chi lo sente mio padre. Ryuk mi è venuto a prendere perché aveva notato che iniziava a piovere e si stava preoccupando per me. Arrivato gli dissi di tornare a casa, me la sarei cavato da solo, ma questo glielo dissi all’una. Sono le quattro e nulla è andato come volevo. Sono le due, un uomo sta camminando appresso ad una ragazza. Girò gli occhi al cielo e faccio il giro verso destra. Avevo capito che quella donna s’era accorta di quell’uomo e stava correndo. Purtroppo non era solo, avevo percepito un altro uomo dietro l’angolo. Esco in una stradina secondaria ad un’altra stradina dritta che porta poi a due strade, una a destra e una a sinistra. La donna corre e piove come non mai. Sono zuppo e la donna lo è come me, magari lei ha l’impermeabile. Scivola e cade col fondoschiena per terra. L’uomo le arriva addosso. Io ero con le braccia conserte nella stradina e avevo visto la donna cadere. Con calma mi avvicinai prima che l’uomo arrivasse, aveva già tirato fuori un coltello. Presi la donna per un braccio, la feci alzare e le dissi di rimanere lì di fianco a me. L’uomo mi arrivò addosso col coltello dicendomi, come tutti quelli che avevano tentato di uccidermi “Ragazzino togliti di torno”. Io avevo girato nuovamente gli occhi al cielo. L’uomo tentò un fendente alla testa col coltello. Tentai di prenderlo per un braccio, ma la mano scivolava, pioveva di brutto, così rimediai passando ai calci, come mi piaceva fare. L’uomo girò velocemente il coltello nella mano e lo lanciò verso il basso tentando di colpirmi in piena testa. Mi assottigliai sul lato schivando quel tipo e gli assestai un calcio in pieno viso. Quello con cadde col sangue al naso per terra, mentre un altro veniva dietro di me. Aveva un coltello militare, di quelli più lunghi, a differenza del suo compagno che aveva un coltello a scatto. Tentò di infilzarmi alla schiena con un affondo. Scartai di lato e gli sferrai un potente calcio al viso prendendolo sulla guancia. L’uomo volò letteralmente a poco da terra, per schiantarsi a terra così violentemente da spaccare il terreno e staccare l’asfalto.
    -E con questi… ho perso il conto a pensarci bene. Dissi tra me e me.
    La donna se ne andò correndo via e molto probabilmente rientrò. Si erano fatte le quattro per quando arrivai a casa. Ryuk mi aprì, era il mio maggiordomo, o almeno, lui si considerava ciò, per me era un padre che mai avrei considerato come uno inferiore a me. Mi diede un asciugamano e mi ci asciugai i capelli, ero stanchissimo, così mi feci una doccia veloce, ringraziai Ryuk per non aver svegliato mio padre, come d’altronde faceva sempre e me ne andai a dormire, impaziente che il prossimo giorno arrivasse. Certo il sonno era forte, ma un pensiero più di tutti mi faceva da stuzzicadenti tra le palpebre, sentivo che lo smeraldo mi martellava il petto, sentivo quel bagliore sempre più forte nel mio corpo, sapevo che di lì a poco avrei dovuto nuovamente scatenare il mio potere, già quella sera c’era mancato poco, ma dovevo stare comunque attento a non perdere il controllo oppure le conseguenze sarebbero state disastrose, per cui dovevo tentare di rilasciarlo a poco a poco. Notai che fuori pioveva ancora. La pioggia… l’elemento che in assoluto amo di più, da quella sensazione di purificazione, di libertà, sin da quando ero piccolo, quando pioveva, sotto i rimproveri di mio padre e di Ryuk che m’inseguiva sempre con un asciugamano in mano, correvo sotto la pioggia, sentendola scivolarmi addosso, portarmi via ogni singolo lembo di pelle, ogni pensiero ed ogni sentimento, per purificarmi e sostituirli con altri. Ogni volta chiudevo gli occhi e correvo ridendo, mentre Ryuk si bagnava appresso a me e mio padre si dannava perché non lo ascoltavo. In quel momento tutti dormivano. Mi alzai come uno zombie ed a passi lenti scesi le scale, stando attento a non far rumore. Aprì la porta di casa e, lasciandola aperta dietro di me, uscì fuori. La prima goccia d’acqua che mi colpì mi fece istintivamente chiudere gli occhi, sotto il piacere. Continuai spedito a passi lenti ed ad occhi chiusi, mentre l’acqua continuava a purificarmi. Assaporavo ogni singola goccia, percependo ogni sentimento, ogni pensiero, ogni lembo di pelle trasportato via dalla forza travolgente di quell’elemento che trasportava dietro di sé di tutto, cambiandola con energia nuova e pura, proseguendo imperterrito e formando pozzanghere di pensieri e sentimenti rubati a chiunque. Fu un toccasana per il mio spirito, anche se già sapevo che il mio corpo ne avrebbe risentito pesantemente il giorno dopo, ma di ciò poco m’importava. Girai e tornai indietro a passi ancora più lenti, non volevo sottrarmi a quella benedizione, ma purtroppo dovevo oppure il giorno dopo mi sarei svegliato tardissimo oppure sarei morto sommerso dai mughi. Entrai richiudendo la porta alle mie spalle e, come sospettavo, Ryuk era lì ad aspettarmi, con uno sguardo di rimprovero. Mantenne lo sguardo per un po’, finché non sorrise e mi porse un accappatoio, che io presi andando ad infilarmi sotto la doccia. Mi lavai in fretta, essendo già le cinque avrei dormito si e no un’ora, cosa per niente salutare, soprattutto perché non sapevo quando avrei recuperato quelle ore di sonno, né tanto meno se le avrei recuperate. Scivolai fuori dalla stanza e sgattaiolai velocemente in camera mia, lanciandomi sul letto, mentre Ryuk si accertava che fossi andato a dormire. Chiusi gli occhi e stavolta quel presentimento, quella preoccupazione era completamente scomparsa, non c’era più alcuna preoccupazione, erano tutte nascoste nuovamente nei meandri più reconditi del mio spirito e da lì non si sarebbero mossi per un po’.

     
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    Cazzeggiatore eccellente

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    Bella idea Sean, anche se dovresti rivederlo in alcune parti che vanno corrette...
     
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    Cazzo... Mi ha sparato in testa. La cosa mi mette a disagio

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    Lo so, alcune parti sono molto confusionali e scritte male, la sensazione che volevo dare era questa, ma non in modo così forte, mi rendo conto che sia scritto male, purtroppo non ho mai il tempo di rivedere i capitoli vecchi, sennò li correggerei uno ad uno, grazie comunque
     
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2 replies since 26/10/2014, 18:18   9 views
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